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Una donna capo del governatorato di Bushehr

11_9.jpg.815x390_q85_crop_upscaleLa trentaseienne Maryam Qorbani, specializzata in sviluppo urbano, è la nuova governatora del distretto di Busher, nell’Iran meridionale. Diventano così quattro le donne a capo di governatorati nella Repubblica Islamica d’Iran, a conferma della sensibilità alle istanze di genere da parte del Presidente, Hassan Rouhani. La nomina di Maryam Qorbani sfata altresì il mito di un Iran a due marce dove solo il nord (Tehran) costituirebbe un polo di modernità. La regione di Bushehr conferma così la sua pluricentenaria storia di vocazione al progresso e all’avanzamento dei diritti delle donne.

Il memoriale di Taj as-Soltaneh, principessa Qajar (Iran)

41zOFiHFcmL._BO2,204,203,200_PIsitb-sticker-v3-big,TopRight,0,-55_SX278_SY278_PIkin4,BottomRight,1,22_AA300_SH20_OU01_Taj as-Soltaneh, principessa della casa reale Qajar (fine XVIII- inizi del XX secolo) è la prima donna d’Iran di cui ci resta un diario. Il racconto della sua vita ci offre un’inusuale prospettiva sui profondi cambiamenti che sconvolsero la società iraniana a cavallo tra i due secoli. Le pagine di questa narrazione ci traghettano dal dorato quanto angusto harem reale al movimento femminista d’Iran di cui Taj as-Soltaneh fu una delle prime animatrici.

a cura del Centro Essad Bey

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Ho letto l’art di Sofri dulle donne di Tehran….

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Solitamente non innesco polemiche, ma l’articolo apparso sulla Repubblica di oggi a firma di Adriano Sofri mi ha fatto veramente arrabbiare. Nella tradizione del peggior giornalismo, dopo mezz’ora che è in Iran Sofri ha già capito tutto: in realtà, le informazioni fornite non sono poi delle novità. Ci illumina sul fatto che i persiani non sono arabi (grazie); ci ammanisce le solite statistiche sulle donne iraniane colte, istruite, che guidano ecc; e preannuncia che le ragazze avranno una parte nelle ribellioni contro l’establishment. Peccato poi che, nonostante la sua presunta crociata a favore delle iraniane, scivoli nel solito commento orientalista: una delle giornaliste locali che sono con lui alla conferenza stampa Bonino-Zarif, sentendo che la nostra Ministra degli Esteri loda la professionalità delle giornaliste iraniane, si apre in un “sorriso infantilmente felice, come per un regalo“. Ho già letto questo commento in un resoconto di viaggio francese del XVIII secolo: basta così, et de hoc satis.