Tutti gli articoli di Anna
Suvashun, una storia persiana in italiano
Memorie dall’harem imperiale persiano
http://www.edizionilavoro.it/collane/l-altra-riva/memorie-dallharem-imperiale-persiano. Taj as-Soltaneh (1884-1936), figlia del sovrano Naser ad-Din Shah Qajar, racconta attraverso le pagine del suo diario trent’anni di storia di un paese, l’Iran, che, a cavallo tra Otto e Novecento, passa dall’ordine tradizionale alle prime importanti riforme di modernizzazione. Il salto culturale e politico che investe la società si riflette anche su di lei, che abbandona il mondo chiuso dell’harem per aprirsi a quello intellettualmente e socialmente impegnato per il futuro di un nuovo Iran. Le Memorie di Taj as-Soltaneh – uniche nel loro genere – rivelano il pensiero di una delle prime femministe iraniane, una voce autentica che rivendica i diritti delle donne fra XIX e XX secolo, ma che, pur affascinata dalle mode e dai costumi occidentali, mantiene sempre un forte legame con la propria eredità culturale.
4 iraniane di successo….
….ancora Iran….
Viaggio nell’Iran che cambia
Shahr-e Ketab e Diario Persiano
Venice in peril
Ho visitato la bellissima mostra di tappeti alla Ca’ d’Oro e mi sono fermata nel magnifico chiostro a pianterreno, coi suoi pavimenti coperti di mosaici strabilianti, la vera da pozzo nel cortiletto in cui si affacciano bifore delicate; lontano dalla quotidianità di Venezia, dove i turisti ti sbattono addosso i loro zaini nei vaporetti, orde di persone accaldate si stravaccano su preziosi monumenti fingendo di ascoltare la parole della loro guida di cui non gli importa niente. Ma perché vengono qui? Una tacca sulla pistola, un’etichetta in più sulla valigia? Non voglio lasciare la mia città a questi e chi si bea di questi “ospiti” perché ci specula sopra. BASTA
La scelta di Sudabeh
E’ la traduzione del romanzo Bamdad-e khomar che in Iran è giunto alla 56^edizione vendendo milioni di copie e suscitando un acceso dibattito non solo tra i lettori iraniani ma pure tra gli studiosi di letteratura persiana. Romanzo popolare ambientato nella Tehran del 1900 esplora i temi delle differenze sociali e della condizione delle donne offrendo uno spaccato della vita -usi, costumi, credenze- dell’Iran, alcuni dei quali tuttora in voga.