Nell’immaginario occidentale ogni considerazione sulla civiltà islamica è immediatamente
associata  alla figura di una donna velata ed ogni nostro giudizio sul mondo  musulmano è intrinsecamente legato alla posizione che la donna occupa in  quel mondo, che, pur variegato e composito, ai nostri occhi appare come  una nuvola omogenea. Ma da cosa e quando ha origine
questa immagine stereotipata di donna musulmana che noi ci portiamo appresso?
Il presente testo ripercorre la storia dei rapporti tra l’ Italia e il mondo islamico
attraverso la letteratura del nostro paese, soprattutto di viaggio, stilata
attraverso  i secoli: memoriali, relazioni di ambasciatori, diari, che hanno  contribuito a formare la rappresentazione delle donne musulmane ancora  presente nel nostro immaginario.
La ricostruzione del mito negativo  ci conduce dalle principesse saracene dei poemi medievali all’interno  dei “lussuriosi” hammam, ci fa esplorare l’harem del Gran Signore di  Istanbul e le viuzze delle città nord africane dove viaggiatori e  diplomatici, dopo fugaci e superficiali incontri con le donne musulmane,  le hanno tratteggiate in un’icona ripetitiva quanto falsa.
Un viaggio nel viaggio che ci svela vecchi ma sempre nuovi pregiudizi di cui siamo ancora vittime.