Gholamhoseyn Saedi (1935-1985) psichiatra di formazione e scrittore per passione è stato uno degli intellettuali più rappresentativi della sua generazione. Il suo interesse per l’etnografia venne stimolato dalla una lunga permanenza nel sud dell’Iran, dove lavorava come medico, suggerendogli una serie di storie ambientate in zone normalmente trascurate dalla letteratura di finzione persiana. Paura e tremore(Tars o larz, 1968) è una di queste raccolte: sei racconti ambientati nella zona costiera del Golfo Persico concatenati tra loro come un romanzo breve, dove la dura realtà vissuta dalla gente si dipana in un’atmosfera di misteriosa paura che attanaglia la comunità. Non è ancora realismo magico, ma certo Saedi anticipa la dimensione incantata di quello stile, denunciando al contempo le disumane condizioni di vita cui sono costretti gli abitanti del sud, iraniani di serie B rispetto agli altri, soprattutto riguardo ai residenti della capitale. In questa sua denuncia, Saedi s’affianca alle critiche che in quegli anni altri intellettuali come Jalal Al-e Ahmad muovono al nuovo corso della politica e a un cospicuo segmento della società iraniana, entrambi tesi a perseguire una modernizzazione che in realtà è pedissequa imitazione del modello occidentale. Mentre la politica promuove un modello di cittadino teso a comperare l’auto, ad arredare casa come se fosse a Beverly Hills e a scimmiottare comportamenti d’oltre oceano, nelle campagne e sulle sponde del Golfo la gente è stretta dalla fame e, privata dalla possibilità di istruirsi, preda di magia e superstizioni. La comunità che Saedi racconta è primitiva, impaurita, diffidente nei confronti dell’Altro e vittima delle proprie paure che ingigantiscano qualsiasi evento naturale trasformandolo in sovrannaturale e in dominabile.
I racconti sono ricchi di dialoghi e sostenuti da un gran ritmo, resi in modo impeccabile da Felicetta Ferraro, antropologa e conoscitrice di Gholamhoseyn Saedi, del quale aveva già tradotto il saggio Ahl-e Hava(Gente del vento, 1966), dedicato alla pratiche spiritiche nel sud dell’Iran. E a Felicetta Ferraro è dedicata questa mia breve nota.
Paura e tremore
Romanzo di Gholamhoseyn Saedi
Ponte 33/ISMEO, Firenze, 2019
Traduzione di Felicetta Ferraro
Postfazione di Hasan Mirabedini